Nella seconda metà del XV secolo a fianco dell’antica chiesa dei morti iniziò la costruzione di una seconda chiesa, più capiente, conclusa e consacrata sotto il titolo di San Bartolomeo Apostolo nel 1471. Tra il 1875 ed il 1880 la chiesa fu completamente riformata su progetto dell’architetto Angelo Cattò, attivo in provincia. Suo, ad esempio, è il Santuario di San Rocco a Spirano e il restauro del portale di Santa Maria Maggiore in Bergamo Alta. La riforma portò all’attuale veste neogotica, sottolineata dalla presenza sul fronte principale di un portale in stile gotico realizzato in marmo di Sarnico e Mapello sormontato da pinnacoli, e ad importanti interventi strutturali che portarono al sopralzo dell’edificio preesistente, l’introduzione di quattro pilastri nella navata, la realizzazione di due cappelle laterali. Anche l’abside poligonale subì delle modifiche, come l’apparato decorativo. Meritano una menzione: il polittico di Cima da Conegliano; la tela della Discesa dello Spirito Santo, opera di Vittoriano Urbini da Crema (1588); la seicentesca Adorazione dei Magi del bergamasco Giuseppe Brina; gli affreschi di Ponziano Loverini (1880) raffiguranti la deposizione di Gesù, la predicazione ed il Martirio di San Bartolomeo; la tela dell'Immacolata con il beato Fra Tommaso inginocchiato ai suoi piedi, opera del 1870 di Giacomo Gritti posta presso l’altare di destra. Quest’ultimo altare è stato arricchito recentemente con un bel quadro di fra Tommaso da Olera realizzato da Aurelio Bruni. Nell’altare di sinistra è invece conservata una splendida, quanto rara, icona veneto-cretese della metà del XVI secolo rappresentante la “Madre di Dio della Passione”. Notevoli sono pure gli arredi lignei, le bussole delle porte, i confessionali, gli intarsi del coro e i fregi scolpiti nel seggio centrale. I restauri dei supporti lignei risalgono al 2001-2002, effettuati da Lucia Dori, Andrea Dori e Roberto Buda, mentre la prestigiosa ancona fu restaurata nel 1976 da Eugenio Gritti.