L’aumento della popolazione convinse la comunità a realizzare una chiesa più capiente. Il progetto fu affidato nel 1883 all’architetto Elia Fornoni, che concepì un edificio in stile neoclassico con cupola emisferica sorretta da massicce colonne doriche, poste ai vertici di una pianta a croce greca. I lavori furono eseguiti dall’impresa Francesco Gervasoni di Brembilla, con il determinante apporto dei parrocchiani che non risparmiarono manodopera e provvidenze. Il 22 settembre del 1895 la nuova chiesa fu consacrata dal Vescovo Gaetano Camillo Guindani e dedicata alla Natività di Maria Vergine. All’interno conserva opere provenienti dalla vecchia chiesa, su tutte spicca il polittico dell’altare di sinistra attribuibile alla bottega dei Marinoni di Albino. Il bell’altare di destra, databile al 1672, è in marmo nero di Plaz ed è attribuibile alla bottega dei Manni. Presenta capitelli in bianco Seravezza ed è dedicato a Sant’Antonio, raffigurato assieme ai santi Francesco e Giuseppe nella pala seicentesca ivi collocata. Anche l’altare maggiore è decorato con dipinti provenienti dalla vecchia chiesa, tra cui: una tela con il Cristo Portacroce; copia di un dipinto di Nicolò Frangipane del Seicento; uno stendardo della metà del Seicento di scuola del Cavagna con la raffigurazione della Madonna del Carmelo e dei santi Domenico e Teresa circondati da quadretti del mistero del Rosario. Nell’abside circolare, in basso, abbiamo invece una Annunciazione e un Transito di San Giuseppe attribuiti a Giuseppe Carnelli (1889), mentre nel catino absidale possiamo osservare due affreschi strappati dalla vecchia chiesa databili alla metà del Cinquecento. Raffigurano l’Assunta al Cielo, l’uno, un gruppo di Santi, l’altro, e sono riferibili alla bottega dei Marinoni di Albino; sono diversi gli affreschi attribuiti a questa bottega conservati nella nuova parrocchiale e nella sua sagrestia. Degno di nota è anche il trasferimento dell’incredulità di San Tommaso, opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio. La chiesa fu oggetto negli anni ’80 del Novecento di importanti interventi di consolidamento e restauro sotto la reggenza del solerte prevosto Don Giuseppe Premarini e nel 1986 entrò a far parte della parrocchia di Brumano e Burro, dando luogo alla parrocchia della Natività della Maria Vergine e Trasfigurazione di Nostro Signore.