Palazzo Pelliccioli del Palazzo viene così chiamato per distinguerlo dal palazzo appartenuto all’altro ramo dei nobili Pelliccioli, detti “del Portone”, oggi Municipio. Il palazzo rimase alla famiglia Pelliccioli, ed eredi, sino agli anni a cavallo tra Sette e Ottocento. Successivamente subì divisioni e passaggi di proprietà fino a divenire proprietà della fabbriceria della Basilica (1854), quindi sede comunale (1866), per poi tornare alla fabbriceria alla metà del XX secolo. Il Palazzo ospitò la sede comunale nel 1866, quando fu traslata dall’antico Palazzo della Ragione. Mantenne il ruolo sino al 1935, quando fu spostata in Palazzo Barzizza e quindi, nell’attuale sede di Palazzo Pelliccioli del Portone.
Collocato a lato della basilica, l’edificio è frutto della riforma sei-settecentesca di preesistente cinquecentesche. Ha il fronte principale rivolto verso piazza Italia, inquadrato da due ali a formare un impianto ad “U”. La facciata, frutto di una riforma dei primi dell’Ottocento, è ampia, proporzionata, regolare e di gusto classicheggiante, coerentemente con le tendenze dell’epoca. Al piano terra presenta il finto bugnato, impostato sopra uno zoccolo in pietra di Sarnico e caratteristici sono il timpano centrale ed il balcone al piano nobile. Alle spalle del corpo centrale, il complesso è organizzato attorno ad un cortile; oggi piazzetta Partigiani. Di questo cortile interno sono degne di nota le raffinate cornici delle spalle delle finestre, realizzate in pietra Arenaria di Sarnico. L’Arenaria di Sarnico viene impiegata nella maggior parte dei portali e delle cornici dei palazzi alzanesi consentendo la realizzazione di fini sculture che mostrano però una avanzata consunzione dovuta alla vulnerabilità del materiale.
Il braccio sinistro conserva ambienti signorili quali il grande salone al piano terreno che conserva l’impianto decorativo. La volta decorata a stucco presenta in chiave un affresco raffigurante l’Olimpo e gli Dei attribuito al pittore ticinese Orelli. Sulla parete longitudinale troneggia un maestoso camino in pietra a tutt’altezza, finemente scolpito e impreziosito da modanature, cornici e girali in stucco. Sulla sommità reca l’araldica della famiglia Pelliccioli.
La parte di fondo era zona di transito, conduceva alle scuderie e ai piani superiori era organizzata in camere private. In facciata, nella campata tra due finestre, conserva il dipinto di una Crocifissione.
Il lato destro, invece, era articolato in ambienti di servizio, con un piccolo loggiato al piano superiore.